Aperto nel novembre del 2008, lo Spazio 139 di San Bartolomeo è un centro sociale che si offre come punto di incontro per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, puntando a coinvolgere chi fatica a trovare stimoli nella vita di ogni giorno. L'ingresso è riservato ai tesserati e garantisce una serie di opportunità di comunicazione che comprende anche una postazione Internet.
I primi due lunedì del Cineforum riguarderanno il tema della droga e proporranno "Paura e delirio a Las Vegas" di Terry Gilliam come provocazione e "I ragazzi dello Zoo di Berlino" di Ulrich Edel come morale, mettendo in luce prima gli aspetti più trasgressivi del fenomeno e poi quelli più disastrosi. Il terzo e il quarto lunedì affronteranno la questione del razzismo, con "Teste rasate" di Claudio Fragasso e "Mississipi Burning" di Alan Parker, mentre il quinto e sesto appuntamento saranno rivolti all'esame della follia con "Arancia Meccanica" di Stanley Kubrick e "Qualcuno volò sul nido del cuculo" di Milos Forman.
«L'idea è di parlare ai giovani col loro linguaggio. – prosegue Luly, che nel film "Pink Forever" di Davide Scovazzo ha interpretato proprio il ruolo di un pazzo in fuga dal manicomio. – Queste opere ci permetteranno di trattare anche le situazioni più scabrose per scuotere le coscienze dei ragazzi indifferenti a ogni tipo di opera di prevenzione e deterrenza.»
Nata la scorsa estate, l'associazione del Teatro Impertinente ha fin qui avuto un rapporto molto stretto con le scuole e le realtà giovanili della zona. A Pontedassio è pure in corso un laboratorio teatrale con la media inferiore «Nazario Sauro» che a giugno sfocerà in uno spettacolo al Cavour, con i ragazzi di prima impegnati nella rappresentazione di tre mini musical e di una particolare danza algoritmica ispirata alla matematica.
«I nostri numi tutelari sono Sandro Baldacci, Giorgio Scaramuzzino e Franco Carli – conclude Enrico Luly. – Autori e artisti che abbiamo conosciuto al Dams e da cui abbiamo imparato l'importanza di trasmettere qualcosa al pubblico che non sia solo semplice intrattenimento e lasci qualcosa di importante nel profondo dell'anima.»
Articolo di Marco Vallarino
[Il Secolo XIX 16/04/09]
[Il diario della vita in Riviera (a cura di Marco Vallarino)]
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