Si è concluso il progetto 'IntegrAzione' che ha coinvolto le Scuole del Terzo Circolo di Sanremo.
Ecco cosa scrive Isabella Marino la Referente per l’Integrazione dei Bambini Diversamente Abili Ins. per il 3° Circolo Didattico di Sanremo:
PREMESSA
La prima volta che ho sentito nominare il Teatro Impertinente del Centro Studi La Fenice ed il Parcheggio delle Nuvole è stato nell’aprile dell’anno scorso. Una mamma dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) me ne parlò a lungo, tessendo le lodi di questo gruppo di attori sociali.
Li volli conoscere. Contattai Emanuele Morandi e li invitai ad un evento organizzato presso la scuola dove lavoravo: il 3° Circolo Didattico di Sanremo.
La prima impressione fu buona e quel giorno promisi loro che, in futuro, se avessi avuto la possibilità di attuare dei laboratori di integrazione nei plessi, li avrei convocati.
Così accadde. Così iniziò la nostra collaborazione.
COSA È ACCADUTO NELL’A.S. 2011/2012
Dopo un colloquio iniziale avvenuto nel mese di luglio, Emanuele mi ha presentato una serie di proposte laboratoriali “tagliate su misura” in base all’età dei fruitori: il GIOCA-LIBRO, i MIMALIBRI, IL TEATRO IMPERTINENTE, IO GIOCO AL TEATRO e i BIBLIOLAB FANTASIA.
Molti plessi hanno aderito: duecentotrentotto bambini sono stati coinvolti in attività laboratoriali di
teatro sociale e di lettura animata. La FANTASIA ha giocato un ruolo centrale rendendo ognuno dei
dodici laboratori attivati unico e speciale.
I bambini diversamente abili hanno interagito con i compagni usando un canale di comunicazione
non necessariamente e/o unicamente verbale; nel gruppo dei pari, tutto ciò ha favorito l’empatia, la
condivisione di un’esperienza, lo sviluppo della Fantasia e lo scambio intenzionale di messaggi.
Il lavoro che hanno svolto Emanuele Morandi, Christian Gullone e Valentina Di Donna è stato
ammirevole e professionale: si sono inseriti nelle diverse realtà scolastiche rappresentate dai nostri
plessi dell’Infanzia e della Primaria mostrando piena disponibilità e spirito di adattamento.
I risultati raggiunti sono stati apprezzabili e auspichiamo di ripetere anche l’anno prossimo questi
Laboratori che danno spazio ad una capacità oggi poco usata: la fantasia.
P.S. rileggendo il testo mi sono accorta di aver scritto più volte, ed ora la digito nuovamente per la
quinta volta, la parola fantasia. Forse perché per me, come credo per i bravi attori sociali, questo vocabolo porta alla mente un
mondo che non c’è più: un mondo a misura di bambino dove quattro bottoni rossi di diversa misura
diventano una famiglia e la traccia di un gesso bianco sul pavimento una magnifica casa (così, con
tanta inventiva, giocavo io quarant’anni fa). Abbiamo voluto dare la possibilità di scoprire che ci si
può divertire non solo con la playstation e con i computer, ma stando insieme agli altri con un
silenzioso e comunicativo sorriso.
Isabella Marino
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